Nell’area della Villa Greca, nell’antico porto del “Caricatore, sbarcò il famoso tragediografo “Eschilo, proveniente dalla Grecia, ospitato all’arrivo nella Villa del suo compatriota commerciante greco di cui resta il reperto del mosaico del pavimento; a Gela Eschilo visse, scrisse parte delle sue tragedie e morì sulla spiaggia dorata del suo litorale, colpito da un guscio di tartaruga sfuggito agli artigli di un’aquila; dall’antico porto del Caricatore prese il mare Archestrato, noto filosofo di origini gelese di cui si narra la sua fama come primo cultore e scrittore di ricette della cucina del mondo antico, nonché consigliere di Alessandro Magno proprio durante la conquista del suo impero. L’area in cui insiste la Villa Greca è stata abitata per più di 3000 anni da popolazioni autoctone, greche, romane, arabe, normanne e federiciane, in un crogiolo di culture dell’antichità , nell’epoca che fu del Mito è difatti ricchissima di reperti storici che vanno dall’epoca arcaica fino alle dominazioni più recenti per poi arrivare ai giorni nostri, con l’uso della Villa quale Comando della marina Militare Tedesca nel mediterraneo da 1941 al ’43 con l’ emblematico episodio dello sbarco degli alleati americani al comando del Generale Patton nel 1943, i quali scelsero proprio Gela come luogo dell’approdo per la sua conformazione del fondale sabbioso, che va lentamente degradando verso la profondità del Mar Mediterraneo.